La morte di Twitter? Notizia quantomeno prematura

di Silvestro Ramunno, pubblicato il 22/02/2019

Non sarà un social scintillante, da cool influencer o dai numeri giganteschi ma Twitter continua ad avere un suo ruolo e un suo perchè e, notizia non indifferente, è un’impresa che fa utili, pur perdendo complessivamente utenti.

Le molte previsioni sulla morte di Twitter sono state quantomeno azzardate, il raddoppio dei caratteri per tweet non ne ha stravolto la natura, il 2018 è stato l’anno degli utili dopo periodi di perdite milionarie. L’anno scorso, l’uccellino, ha generato ricavi per tre miliardi di dollari e un utile netto GAAP di 1,2 miliardi di dollari.

Nel 2018 Twitter ha generato ricavi per tre miliardi di dollari e un utile netto GAAP di 1,2 miliardi di dollari

Sul versante finanziario, i dati sono stati migliori delle attese mentre sul fronte utenti la perdita annua è stata del 9%: gli utilizzatori mensili sono 321 milioni. In Italia gli utenti registrati sono (il dato è ufficioso) oltre 8 milioni. Secondo l’ultimo report We Are Social-Hootsuite, il 32% degli italiani intervistati (un ampio campione di persone tra i 18 e i 64 anni), ha dichiarato di usare Twitter.

Ma la forza di Twitter non sta nei numeri: su quel fronte sarebbe una disfatta clamorosa rispetto alle famiglie Facebook e Google.

Twitter è un social di nicchia, in cui rimane prevalente l’aspetto dell’attualità (cosa succede) e dove si confrontano gli opinion maker, dove si fa notizia e si creano relazioni: non è un caso che i tweet siano più citati da stampa e tv rispetto ai post Facebook, che pure hanno numeri notevolmente superiori.

Ci sono trasmissioni televisive costruite sui tweet, i trending topic citati dai media sono quelli di Twitter, non quelli dei big. Parafrasando Enrico Cuccia (o Mennichella), si potrebbe dire che Twitter è il luogo dove le azioni si pesano, non si contano.

Non è un caso che Talkwalker, una delle principali piattaforme di analytics e monitoraggio web, abbia citato Twitter tra le tendenze social del 2019: “Twitter non è morto – La comunicazione dei personaggi pubblici passa da Twitter”.

Twitter non è morto – La comunicazione dei personaggi pubblici passa da Twitter

Ogni progetto di comunicazione d’impresa, di comunicazione politica (pur al tempo del populismo) o di rafforzamento della leadership di un manager o di un personaggio pubblico, non può ignorare il “peso” dei cinguettii.

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